E staccala quella spina!

Alcune settimane fa ti avevo parlato dell’importanza della costanza e del non mollare, soprattutto quando i risultati non sono quelli preventivati. 

E oggi invece ti dico di staccare e di lasciar andare?

 

Sì. Ma non per sempre. Giusto il tempo di riprendere le energie, ricaricare e riprendere con la costanza e la volontà rinnovata a non mollare. 

 

Ci stiamo avvicinando alle vacanze, e forse qualcuno già è tornato. Quale momento migliore per staccare, ma non solo dal lavoro. Il distacco deve avvenire con la quotidianità, da tutto ciò che ogni giorno ci bombarda.

Se aggiungiamo anche il particolare periodo di emergenza sanitaria che sta perdurando da quasi due anni, questo bisogno cresce in modo esponenziale. Anche perché la diffusione dello smart working ci sta portando ad essere sempre connessi, sempre a disposizione. Non a caso non ho scritto disponibili, ma a disposizione, perché le tecnologie, la connessione e oggi il telelavoro ci mettono nella condizione di garantire sempre la presenza e una risposta. 

 

Ma è rischioso. Troppo rischioso. La pausa è importante e dovrebbe entrare nel quotidiano, dovremmo ritagliarci uno spazio in cui tutto si stacca. E diventa essenziale dopo un anno di lavoro. 

 

A scuola, i genitori e anche al catechismo ci hanno sempre insegnato che l’ozio è il padre dei vizi. Eppure l’ozio ha un suo valore, soprattutto nella sua funzione di scarico. Anzi diventa necessario per il proprio futuro.  

 

Non ti lascio con la classica liste di cose da fare o di suggerimenti o azioni da intraprendere per vivere al meglio questa pausa. Voglio solo dirti: vivitela ed evita ciò che succede a Charlie Chaplin in questo video. 

 

Buona vacanza! Buona pausa!